C'era una volta una piccola città, che aveva un bel parco giochi per i bambini.
Nel centro del parco c'era una grande fontana piena di acqua, e ai bambini piaceva giocare con l'acqua, metterci dentro delle barchette o semplicemente guardare galleggiare le foglie.
Un giorno un bambino molto sveglio di nome Paolo, parlò con i suoi amici e propose loro di riempire la fontata di pesciolini rossi, perchè sarebbe stato molto bello avere una fontana con dei pesci.
E così l'indomani ogni bambino portò dei pesciolini rossi colorati e ritagliati da fogli di carta.
Quando li immersero in acqua, per un po' fu un bellissimo spettacolo, ma ben presto la carta si impregnò di acqua e si sbriciolò tutta.
Dovettero quindi raccogliere con il retino tutta la carta nella fontana, e tornarono a casa delusi.
L'indomani Paolo, che era molto furbo, portò alla fontana dei pesciolini rossi colorati e disegnati su un foglio plastificato.
In effetti il foglio non si sbriciolò, ma la plastica che era leggera galleggiava sull'acqua, e non era bello vedere quei pesciolini galleggiare sulla superficie e andare ad intasare i buchi della fontana.
Così anche quella volta dovettero usare il retino per raccogliere i disegni.
Ma Paolo non si diede per vinto.
Tornò ancora alla fontata: questa volta aveva raccolto dei sassi allungati e grossi e li aveva colorati di rosso. Ma anche quella volta, l'effetto non fu quello desiderato: i sassi che erano pesanti precipitarono sul fondo, e non si videro più.
Paolo a quel punto fece un grosso sospiro, e si diede per vinto. Non aveva più idee per popolare la fontana di pesci.
Poco distante un anziano signore, da dietro al suo giornale, aveva osservato tutto, come ogni giorno. Scendeva al parco con il suo cagnolino e leggeva il giornale tutti i giorni.
Quella volta chiamò Paolo e gli disse: "Ti ho osservato, e ho notato che sei un ragazzo in gamba e che si impegna tanto per ottenere quello che vuole. Ho pensato di aiutarti. Vieni qui domani con un bell'osso per il mio cane e vediamo che cosa si può fare per i pesci."
Paolo l'indomani arrivò alla fontana con un osso enorme: si era fatto regalare dal macellaio l'osso di una bistecca, e il cagnlino lo gradì tantissimo.
Il signore anziano gli diede in mano una scatoletta di vetro: "Qui dentro ci sono delle uova di pesce. Versale in acqua delicatamente, e nel giro di qualche giorno vedrai che la fontana si popolerà di pesci"
Paolo era al settimo cielo. Prese la preziosa scatoletta, che conteneva tante minuscole palline rosse e lucide, e le versò poco per volta in acqua. Poi tornò a casa.
Passarono i giorni, e Paolo si recava sempre alla fontana: con la pioggia, con il sole, voleva controllare i suoi pesci.
E finalmente, dopo dieci giorni esatti, quando arrivò trovò una bellissima sorpresa: la fontana era piena zeppa di pesciolini rossi!
Paolo era felicissimo, chiamò tutti gli altri bambini a vedere quello che era riuscito a creare, e tutti insieme giocarono con i pesci, divertendosi un mondo a dar loro briciole di pane.
Il giorno successivo Paolo tornò ancora alla fontana: aveva portato un intero osso di prosciutto per il cagnolino del vecchietto: voleva ringraziarlo.
Ma quel signore non venne. E non venne neppure il giorno dopo, né si vide più al parco, e con lui non tornò neanche il cagnolino.
Paolo lo ringraziò mentalmente, e sorridendo corse alla fontana ad osservare quei bei pesci, i suoi pesci, che riempivano la fontana di allegria.
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