22 ottobre 2016

Dentino e i suoi amici #2: un grosso spavento

(età 4-8 anni)

Uno di quei giorni, i quattro amici decisero di andare a fare una gita al Fiume Azzurro.
Non sapete che cos’è il Fiume Azzurro?
Non tanto distante dal posto dove abitavano, c’era una grande vallata circondata da rocce rosse, chiamata la Valle Misteriosa.
Questa valle era proibita a tutti i piccoli dinosauri perché era molto pericolosa. Ma prima di arrivare alla Valle Misteriosa c’era un ruscello che scorreva fra insenature e cespugli pieni di fiori.
I due fratelli triceratopi erano erbivori, che vuol dire che si nutrivano di foglie, frutta ed erba, e a differenza di Dentino e Donte che erano carnivori, non vedevano l’ora di assaggiare tutto quel bendidio.

Così s’incamminarono tutti e quattro di buon mattino, e prima di pranzo erano arrivati al ruscello.
La camminata gli aveva fatto venire fame, e i dinosauri erbivori mangiarono a crepapelle: foglie tenerissime, fiori profumati ed erbetta fresca.
Invece Dentino e Donte li guardavano con lo stomaco che brontolava sempre di più dalla fame.
“Ma come si fa a mangiare quella roba?” si chiedevano affamati. “E’ difficile anche solo masticarla!”
E’ vero: per Dentino e Donte era impossibile masticare l’erba, perché solo gli erbivori hanno i denti adatti: devono essere grossi e piatti per triturarla e sminuzzarla per benino.
Invece Donte aveva il becco, e Dentino dei denti aguzzi che non avrebbero potuto masticare nemmeno una margherita.

Così andarono a fare due passi lungo il ruscello, e notarono che nell’acqua si muoveva qualcosa di grosso e veloce.
Ma quelli erano pesci!
Dentino aveva sentito parlare dei pesci ma non li aveva mai assaggiati; per curiosità decise di provare a catturarne uno.
Tenne le zampe posteriori fuori dall’acqua e si sporse sul ruscello, e quando vide passare sotto di sé un pesce luccicante, lo attaccò con le sue zampette anteriori, e i suoi artigli ZAC! lo infilzarono in men che non si dica.
Dentino era orgogliosissimo della sua caccia, e assaggiò il primo pesce della sua vita. Era BUONISSIMO, e l’aveva catturato tutto da solo!
Era tanto buono che ne mangiò tanti altri finchè si sentì finalmente sazio. Donte invece era abituato al pesce, che era uno dei suoi cibi preferiti.
Quando furono stanchi di mangiare e giocare, decisero che era arrivata l’ora di tornare alle grotte.

Lungo la strada cantavano tutti e quattro allegramente, quando sentirono dei passi pesanti dietro di loro (Tumpf….Tumpf… Tumpf…), e videro un’ombra che si avvicinava sempre di più veloce, minacciosa: era un Velociraptor.
I cuccioli iniziarono a correre a perdifiato: mamma che paura! erano spaventosissimi!
"Presto Dentino, per di qua!"
"Corri Trixi! Nascondiamoci là!"
"Vola Donte, tu puoi salvarti!" gridavano i cuccioli. 
Avevano sentito parlare di questi dinosauri dagli artigli terribili, ma non ne avevano mai visto uno in pelle ed ossa. E così grosso poi!
I quattro amici correvano più veloci che potevano, ma il velociraptor era più rapido di tutti, e Tumpf….Tumpf… Tumpf… li raggiunse in quattro balzi prima che potessero scappare.
Dentino si fermò con aria coraggiosa e affrontò il nemico:
“Io sono un T-Rex, e un tirannosauro non scappa mai di fronte a nessuno!” gridò pieno di collera verso l’affamato avversario.

“Ah!ah!ah!” rise quello prendendolo in giro. “Figuriamoci se mi spavento per un moccioso come te! Anche se sei un tirannosauro ti posso schiacciare con una sola zampata” e provò a tirar su la zampa per pestarlo.
Ma Dentino era più veloce, e riuscì a schivare la pedata.
Anzi, appena il velociraptor posò la zampaccia per terra, lui ci saltò sopra e gli fece un gran male, dandogli pure un morso sugli artigli con i suoi dentini aguzzi.
Trixi, Donte e Cornetto si erano nascosti dietro a delle grosse pietre e non osavano fiatare per la paura.
Ma gli sforzi di Dentino servirono a poco: il velociraptor era più affamato e arrabbiato di prima.
Buttò a terra Dentino con una lesta zampata, e stava quasi per mangiarselo quando…

Quando a Dentino venne un’idea:
“Aspetta!” gli gridò.
Il velociraptor, stupito, si fermò.
“Ho una proposta da farti, ma tu devi promettere di non mangiarci”
Quello rise ancora più forte, ma incuriosito chiese: “Sentiamo, quale sarebbe questa proposta?”
Dentino rispose “Ho scoperto un posto dove ci sono dei grossissimi pesci. Se hai fame, lì potrai trovare cibo in abbondanza e facile da catturare. Se invece mangi me, dopo dovrai vedertela con la mia mamma che non te la farà mica passare liscia”
La bestia si fermò: Dentino aveva ragione.
Mangiare un cucciolo di T-Rex era molto facile, ma poi i suoi genitori lo avrebbero cercato per vendicarsi. Inoltre il pesce era un cibo molto prelibato e nutriente…
Così decise di accettare il patto. "Affare fatto, l'idea non è tanto male anche se viene da un moscerino come te!" e promise di lasciarli salvi. In cambio Dentino gli spiegò come raggiungere il Fiume Azzurro.
“Bada però: se scoprirò che mi hai imbrogliato, tornerò a cercarti e allora non sarò più tanto comprensivo!” ringhiò il predatore prima di andarsene.
Poi, finalmente se ne andò.

C'è solo una soluzione: scappiamo!

“E adesso che facciamo?” bisbigliarono gli altre tre dinosauri uscendo dai loro nascondigli.
“C’è solo una soluzione: SCAPPIAMO!” propose Dentino, e tutti e tre si misero a correre verso casa, fra i cespugli e l’erba alta, e non si fermarono nemmeno per voltarsi indietro.
Donte invece volava sbattendo le sue alucce veloce veloce.
Erano quasi arrivati, quando sentirono dietro di loro i passi che conoscevano bene.
Tumpf….Tumpf… Tumpf…

“Eccovi qui”, disse il predatore, “avevate fretta di andarvene?”
I piccoli si strinsero uno vicino all’altro e lo guardarono spaventati.
“Vi ho cercato solo per ringraziarvi, amici! Mi avete fatto scoprire un posto speciale, e ogni volta che avrò voglia di pesce andrò lì. E adesso manterrò la mia promessa: andate, siete salvi”
Il velociraptor saltò via e sparì dalla loro vista.
I quattro amici non riuscirono a dire una parola per la paura: l’avevano scampata bella!

Quella sera Dentino raccontò alla mamma tutto quello che era successo.
Lei gli rispose: “Adesso Dentino hai imparato la lezione sulla tua pelle. Non è sicuro andare da soli nei posti sconosciuti: potreste incontrare dinosauri carnivori golosi di cuccioli, e se vi trovano da soli vi potrebbero mangiare in un solo boccone! E’ per questo che non dovete mai avventurarvi da soli fuori dal nostro giardino. Te lo ricorderai per la prossima volta?”
E dopo queste parole, Dentino, rasserenato, si addormentò felice e stanco, al sicuro fra le zampone della mamma.

Fiaba e testi: Rachele
Disegni: Stefano Pan

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