(età 4-8 anni)
Era una bella giornata di sole quella in cui l’uovo si schiuse piano piano. Il grandissimo dinosauro aspettava da giorni, e quando sentì il crack tanto atteso si riempì di gioia.
Era una bella giornata di sole quella in cui l’uovo si schiuse piano piano. Il grandissimo dinosauro aspettava da giorni, e quando sentì il crack tanto atteso si riempì di gioia.
Poco
dopo, un musetto simpatico fece capolino dal guscio rotto, con due piccoli
dentini aguzzi e tutto il resto della bocca sdentato.
La
mamma lo guardò emozionata: “Ti chiamerò Dentino” gli disse con amore.
Con
il passare dei giorni Dentino cresceva robusto e bello, da solo con la sua
mamma perchè il papà era partito per un lungo viaggio e non aveva altri
parenti.
In
quel posto era l’unico esemplare della sua specie: il temutissimo Tirannosauro,
il re dei dinosauri!
Poco
distante dalla sua grotta erano nati altri due cuccioli di dinosauro, molto
diversi da lui: avevano un buffo cornettino sul naso, e una specie di grande
ventaglio che gli circondava la testa. Ogni volta che Dentino si avvicinava per
conoscerli, loro scappavano terrorizzati gridando: “Aiuto! Scappiamo! Si salvi
chi può!”
Dentino
ci rimaneva ogni volta malissimo.
“Forse
pensano che io non sia molto simpatico”, si disse Dentino fra sé un giorno. E
così decise di avvicinarsi all’improvviso ai due piccoli dinosauri e di far
loro un simpatico scherzetto.
“Questo
dovrebbe convincerli che sono simpatico!”, pensò. E
mentre saltava fuori da dietro una roccia urlò “BUUUU!” con quanto fiato aveva
in gola.
Purtroppo
l’idea non si rivelò molto buona. Infatti i due piccoli dinosauri scapparono a
gambe levate non appena Dentino saltò in mezzo a loro, terrorizzati.
“Forse non
mi vogliono perchè pensano che io non sia abbastanza bravo a correre”,
pensò ancora Dentino.
E
così decise di dimostrare ai piccoli dinosauri che invece era molto veloce, e
gli corse dietro più veloce che potè non appena li vide giocare in lontananza.
Ma
purtroppo anche questa idea non ebbe molto successo. I due fratelli erano così
spaventati che iniziarono a chiamare aiuto, e arrivò la loro mamma a fermare la
corsa di Dentino, mettendosi fra lui e i cuccioli.
Dentino
non riusciva proprio a capire perché non lo facessero giocare con loro. Era
così triste che non aveva voglia nemmeno di fare le sue passeggiate con la
mamma Dentona.
“Cosa
ti succede, Dentino? Perché sei così triste in questi giorni?”, le chiese lei.
Dentino
le raccontò dei cuccioli di dinosauro che non volevano giocare: “Mamma, perché
nessuno vuole giocare con me? Ogni volta che mi avvicino ai cuccioli, loro
scappano”
“Tesoro,
la verità è che loro hanno paura di te. Tu sei un T-Rex, il più feroce e
pericoloso fra i dinosauri. Ogni volta che corri verso di loro, pensano che
vuoi attaccarli. Ogni volta che fai degli scherzi, loro pensano che vuoi
aggredirli. E’ per questo che ti temono e scappano: hanno paura che tu li
voglia mangiare, perché noi siamo dinosauri carnivori e mangiamo la
carne di altri animali!”
Dentino
aveva capito, e trovò una soluzione: parlare con loro e spiegare che aveva solo
voglia di giocare insieme.
Ma
come fare, se appena provava ad avvicinarsi, loro fuggivano a gambe levate
dalla mamma?
Un
pomeriggio Dentino ebbe una grande fortuna: un piccolo dinosauro con le ali
stava volando basso in cielo, quando andò a sbattere contro un ramo e cadde
frastornato. Dentino gli corse in contro e lo bloccò sul terreno mettendogli
una zampa sulle ali.
“Stai
tranquillo, non voglio farti del male. Voglio solo che tu mi faccia un favore,
te la senti?” disse Dentino a quello pteranodonte.
Chiese
all’uccello di volare fino ai suoi vicini di grotta e di riferire loro un
messaggio.
“D’accordo”
rispose l’uccello. “Io dirò che tu vuoi soltanto giocare insieme a loro. Ma in
cambio… voglio giocare anche io con voi!” concluse il cucciolo alato.
E
così il piccolo dinosauro volante, che si chiamava Donte, riferì il messaggio.
Il
giorno dopo, quando Dentino provò ancora ad avvicinarsi, uno dei due dinosauri
con le corna sulla testa gli disse: “Ciao. Io mi chiamo Trixi e sono un
cucciolo di triceratopo. Lui si chiama Cornetto ed è mio fratello. Hai detto
che non ci mangerai, vero?”
Dentino
mostrò i due dentini aguzzi e giurò che mai nessuno dei suoi denti avrebbe
toccato alcuno di loro, ridendo di gioia. Non poteva credere alle sue orecchie:
aveva finalmente degli amici!
Da
quel giorno una nuova vita lo aspettava, e Dentino era finalmente felice.
Fiaba e testi: Rachele
Disegni: Gabriella Divittorio
(Liberamente ispirato da "La valle incantata")
Fiaba e testi: Rachele
Disegni: Gabriella Divittorio
(Liberamente ispirato da "La valle incantata")
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